Un plauso va certamente fatto all'organizzazione!
Tutti gli aspetti, anche quelli volendo "meno importanti", sono stati evidentemente curati con grande passione e attenzione: la zona cambio ben organizzata e custodita con il deposito borse vicino e anche questo sempre custodito con due sole vie di accesso presidiate costantemente da volontari; il personale a bordo vasca e lungo il percorso doverosamente attento alla sicurezza degli atleti e dei passanti e sempre gentile e disponibile, insomma, tutto ben coordinato e gestito senza troppi fronzoli e con molta concretezza in piena sintonia con la tipica personalità bergamasca.
La partenza della gara è fissata attorno alle nove e mezza del mattino e io arrivo prestissimo, alle otto ho già ritirato il pacco gara e sono già pronto per entrare a preparare la mia zona cambio; fantastico, posso fare tutto con calma e meticolosità come piace a me.
Ha piovuto tutto il giorno prima (e anche quello prima ancora e poi quello prima e via così per quasi tutta l'estate ma questa è un'altra storia...), quindi il fango certamente non manca e io entro in z.c. già col sorriso.
Tiro fuori la roba dalla borsa nel ordine perfetto a ritroso e dispongo casco e porta numero sulla bike secondo le simulazioni di cambio fatte a casa il giorno prima (siiii sono un maniaco ma cambiarmi in 38 secondi è una cosa che mi da una libidine pazzesca oltre ad essere l'unica cosa in cui sono veloce.....!), poi le scarpe, occhiali e così via. Gestire in maniera estremamente razionale il materiale necessario alla gara è diventato per me uno dei vari "rituali" che mi aiutano ad alleviare la tensione e a concentrarmi su ciò che devo e dovrò fare.
Ore nove e quindici puntuale il briefing, spiegazione chiara e veloce e poi via a bordo vasca. Tutto procede in maniera molto snella, senza intoppi, il volontario a bordo vasca mi consegna la cuffia e mi dice che lui è il mio conta vasche (e dentro di me penso "speriamo che non le conta come le conto io...") e mi "dirà" lui (cosa fa, mi da una botta in testa??) quando avrò finito i miei 750mt; nella corsia siamo in sette e ci si mette subito d'accordo, in base al proprio tempo sui 100mt, sull'ordine di partenza per non rompersi le scatole a vicenda.
Via si parte! In vasca si tarella come dei matti, non è come in mare dove hai tutto lo spazio che ti pare e "te la puoi prendere comoda"; per i primi 500mt tutti rispettiamo l'ordine di partenza, fino a quando un "collega" fa la minkiata di superarmi così da andare fuori giri e piantarsi davanti a me come un
gatto attaccato al fondello del body, comunque, il mio "pallottoliere umano" mi fa cenno di uscire e mi fiondo in zona cambio. Porta numero, casco e via verso nuove avventure.
Alla faccia dell'avventura! Purtroppo, a causa della "qualche pioggerellina", l'organizzazione è stata costretta a variare il percorso (che ovviamente avevo provato e studiato diverse volte sui rulli collegati all'Ipad con il tracciato reale della gara...minkia mi do fastidio da solo!), comunicando semplicemente che il nuovo percorso avrebbe aggiunto spettacolo alla gara; si, si, proprio uno spettacolo, certo, farsi quei trecento metri di dislivello positivo su una scala con una biammortizzata da 12Kg sulla schiena o a spinta il 31 di agosto è stato decisamente uno spettacolo...il ventricolo destro è uscito un attimo dal petto per prendermi a testate.
Arrivato in cima, quando il volontario ha esclamato "forza che sei arrivato" a me è suonato come "hai vinto al superenalotto", ora posso finalmente usare la bici per la sua funzione, pedalare e pedalando a manetta mi faccio largo tra salite, discese a cannone e tanto, tanto fango.
Non voglio far la parte del presuntuoso ma secondo me, la mountain bike non è un mezzo per deboli
di cuore e fifoni (certo, spesso esagero e ancora più spesso sono per terra..), a differenza della bici da strada dove a volte devi solo pedalare, la mtb la devi guidare e mi faceva un po' tenerezza vedere molti Atleti letteralmente impediti e affrontare le discese o il fango manco stessero pedalando su un letto di uova attenti a non sporcarsi...va beh, spero si siano divertiti lo stesso.
Dopo il mio solo volo, e dopo i vari sali scendi di Bergamo alta dove, devo ammettere, il panorama è veramente molto bello, arrivo alla fine della frazione bike e pieno di fango e non solo (beh, la mountain bike non è l'unico mezzo con cui andare per boschi ma certamente non lascia ingombranti residui maleodoranti...) mi metto a correre e qui arriva la nuova fantastica sorpresa.
Sapevo che c'era una scala sul percorso running,si ma porca miseria (in gara è
volato un bestemmione purtroppo) altri non so quanti metri di dislivello su una scala infinita! Va beh, dopo qualche decina di gradini mi metto a camminare come quasi tutti e, malgrado la scala credetemi decisamente infernale, devo ammettere che il percorso running mi è piaciuto davvero molto ed è l'unico motivo per cui rifarei questa gara oltre che per l'eccellenza dell'organizzazione.
Secondo me, un punto di ristoro in cima alle infinite scale che da Bergamo bassa portano a Bergamo alta che e con il clima del 31 agosto, ci stava bene.
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