sabato 22 marzo 2014

Tecnica Nuoto 17/03/2014

Allenamento, diviso in due fasi di esercizi, volto a rilassare il corpo (miglior assetto e galleggiamento) durante il nuoto crawl e a migliorare l'eleganza e l'efficienza dell'insieme di tutti i movimenti.

Prima fase:
L'obiettivo, è quello di perfezionare la dinamica di ogni singolo movimento che deve essere fine al suo scopo e non deve, nei limiti del possibile, coinvolgere altre parti del corpo deputate ad altre funzioni.

Esempio di principali funzioni delle parti del corpo durante il nuoto crawl:
Braccia: assetto e propulsione.
Tronco: galleggiamento.
Gambe: assetto e propulsione.
Collo e testa: movimento per la respirazione, assetto.
Cervello: coordinamento di tutte le fasi facendo il minor casino possibile.

Esercizi pratici:
Solo gambe senza tavoletta:
Mani unite, braccia distese in avanti, testa in mezzo alle braccia e sguardo sul fondo, tronco rilassato, gambe in movimento per la propulsione. 

Non deve ruotare il bacino, non devono oscillare le spalle, insomma, dovete spingere "pinneggiando" solo con le gambe senza coinvolgere altre parti del corpo, più sarete rilassati col tronco, meglio riuscirà l'esercizio (l'irrigidimento non fa altro che aiutare a trasmettere a tutto il corpo le "vibrazioni" del movimento che si sta compiendo.). 
Quando sentite la necessità di respirare, fate un bracciata per prendere aria.
Ripetere X volte fin quando il movimento delle gambe sarà il più efficiente possibile in termini di propulsione senza coinvolgere in alcun modo il resto del corpo ( per inciso, sbattere come un pazzo i piedi sull'acqua, oltre a non generare certamente il massimo della propulsione, rompe le palle agli altri....).

Un braccio alla volta con pull buoy: 
Impugnate il pull buoy con la sinistra e stendete il braccio in avanti e nuotate solo col destro concentrandovi sulla bracciata che deve solo essere utile "all'appoggio" sull'acqua (fase di ingresso)  ed alla spinta senza "spostare" altre parti del corpo, aiutatevi con il movimento delle gambe, ovviamente, sempre senza incasinare l'assetto.
Ripetere l'esercizio cambiando braccio e fin quando non "sentirete" che state eseguendo correttamente il movimento della bracciata sia per assetto che per propulsione.

"Mi viene da fare l'esempio di un batterista che con ogni arto deve produrre un suono diverso con una frequenza diversa e nell'insieme deve risultare il ritmo della musica!"






A rana col pull buoy:
Col pull buoy tenuto normalmente tra le cosce, nuotate a rana. Vi renderete conto che farete particolare fatica ad avanzare ed automaticamente cercherete di trovare, rilassando il tronco e i muscoli del collo, l'assetto di galleggiamento migliore per raggiungere una discreta "velocità" di avanzamento.
Rifate lo stesso esercizio però senza il pull buoy, sforzandovi di non muovere in alcun modo le gambe (dovete semplicemente tenerle unite e considerarle un "peso morto").

Seconda fase:
Nuotate immaginando come vorreste nuotare, non dovete pensare ad altro, dovete solo fingere di essere uno spettatore a cui volete fare colpo attraverso il vostro stile impeccabile. Probabilmente vi renderete conto che, immaginandovi, state nuotando molto più composti e con molta meno fatica.

Efficienza = massima prestazione con il minor dispendio energetico.

Buon allenamento!


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